In data 22 novembre 2023 è arrivata la conferma che la Commissione europea ha dato il via libera al decreto italiano che prevede un incentivo di 5,7 miliardi di euro per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e la diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Approfondiamo l’argomento e scopriamo di più a riguardo.
Decreto CER: un altro passo avanti verso un futuro più sostenibile
“Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia”, commenta il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
E prosegue: “ora con questo incentivo, le CER potranno diventare una realtà diffusa nel Paese, sviluppando le fonti rinnovabili e rendendo finalmente il territorio protagonista del futuro energetico nazionale. Grazie alle Comunità energetiche, infatti, ciascun cittadino potrà contribuire alla produzione di energia rinnovabile. Ed averne i benefici economici derivanti dall’autoconsumo, pur non disponendo direttamente degli spazi necessari alla realizzazione degli impianti FER”. (fonte MASE)
Incentivo per le Comunità Energetiche Rinnovabili: in cosa consiste
Il decreto italiano che prevede l’incentivo per le Comunità Energetiche Rinnovabili è incentrato su due misure:
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa: rivolta a tutto il territorio nazionale, comporterà un risparmio sui costi dell’energia per chi costituisce una Comunità;
- un contributo a fondo perduto: rivolto ai territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, copre fino al 40% dell’investimento per chi crea una CER. L’agevolazione inoltre attinge a risorse PNRR pari a 2,2 miliardi di euro (sono agevolabili almeno 2 Gigawatt fino al 30 giugno 2026), ed è cumulabile con l’incentivo in tariffa.

Destinatari
L’incentivo per le Comunità Energetiche Rinnovabili riguarda tutte le tecnologie rinnovabili come:
- fotovoltaico;
- eolico;
- idroelettrico;
- biomasse.
Il bacino dei destinatari del provvedimento per le CER invece è piuttosto ampio e può comprendere:
- gruppi di cittadini;
- condomìni;
- PMI;
- cooperative;
- associazioni ed enti religiosi;
- enti locali;
- terzo settore.
Il soggetto gestore della misura è il GSE, che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà quindi gli incentivi e che, su istanza dei soggetti interessati, potrà eventualmente verificare l’ammissibilità in via preliminare.