In passato poteva accadere di discutere tra colleghi sulla questione riguardante l’accensione o meno dell’aria condizionata, e specialmente su quale temperatura impostarla, dato che le percezioni variano da persona a persona.
Con tutta probabilità questi malcontenti quest’anno verranno drasticamente ridotti poiché è stato stabilito un limite oggettivo sui gradi impostabili.
Cerchiamo dunque di capire meglio di cosa si tratta esattamente.
Aria Condizionata in ufficio: regole ed obblighi
Il primo maggio 2022 è iniziata la cosiddetta “operazione termostato”, ovvero un insieme di misure adottate dal Governo italiano per risparmiare sul consumo di elettricità nel nostro Paese anche a fronte del taglio del gas importato dalla Russia. Allo stato attuale, la restrizione più rigida concerne proprio la regolazione dei termostati all’interno di uffici e altri luoghi di lavoro statali. Qui infatti la temperatura non potrà superare i 27 gradi in estate e i 19 durante l’inverno. Tuttavia sono sanciti due gradi centigradi di tolleranza, dunque il vero limite è fissato rispettivamente a 25° C durante l’estate e 21° C in inverno.
Nuova normativa: a chi è rivolta
La nuova normativa sul condizionamento al momento è rivolta esclusivamente alle istituzioni pubbliche, ovvero a tutti gli uffici che si occupano di pubblica amministrazione, alle scuole pubbliche e agli enti locali.
Sono quindi esentate da questi limiti tutte le strutture ospedaliere, le cliniche e le case di cura, così come le abitazioni private. In ogni caso, è fondamentale considerare che secondo le rilevazioni Istat dell’anno precedente, una famiglia italiana su due è in possesso di un condizionatore d’aria. Questa percentuale del 50% è decisamente elevata e di conseguenza ha un impatto importante sull’ambiente.
Per questo la raccomandazione è comunque quella di non impostare temperature eccessivamente basse durante la bella stagione né tropicali durante l’inverno. In questo modo, oltre ad un risparmio in bolletta si adotterà anche un approccio decisamente più eco-friendly.
La normativa illustrata in vigore già dal 1 maggio 2022, resterà in essere fino alla sua data di scadenza prefissata al 31 marzo 2023.
Controlli e sanzioni
L’introduzione di queste regole negli uffici pubblici è dettato dal fatto che nei luoghi di lavoro gli impianti di aria condizionata hanno un impatto davvero prioritario sui consumi energetici.
Dunque, per assicurare la reale conformità alle restrizioni introdotte agli specifici soggetti interessati, sono stati adottati precisi strumenti dedicati al controllo.
Questi sono rappresentati da sanzioni, che prevedono multe dall’ammontare pari a un minimo di 500 a un massimo di 3000 euro rivolte alle amministrazioni pubbliche che non rispettano tali limiti di temperatura. Inoltre sono stati previsti organi di vigilanza rappresentati dall’ispettorato del lavoro, che avrà il compito di verificare le corrette impostazioni degli impianti di condizionamento.